La storia dell’orologio della Torre civica presentata in un convegno a Parenzo

Ricerche d’archivio hanno fatto emergere interessanti particolari sull’orologio, vero simbolo di orgoglio cittadino.

Da Treviso Oggi del 22/10/2020

CASTELFRANCO – La secolare storia dell’orologio della Torre civica approda a Parenzo, in Istria. Si terrà questo pomeriggio la giornata di studi interregionali italo-croata inserita nel progetto “Il Tempo della Serenissima. Valorizzazione storico-culturale e turistica della tradizione orologiaia nell’istro-veneto”, ideato e promosso dalla Comunità degli Italiani di Parenzo col supporto finanziario della Regione Veneto.

Nel seminario interregionale, accanto a studiosi di area istriana, prenderà la parola Leonardo Sernagiotto, storico di Castelfranco, che ha approfondito nelle carte dell’archivio storico e della biblioteca comunali le vicende che legano la città del Giorgione ai meccanismi per  la misurazione del tempo, in un’epoca che vide la Serenissima promuovere anche nei centri minori della Terraferma l’installazione negli edifici civili di orologi pubblici. Sono emersi dettagli importanti, alcuni dei quali inediti: dai compiti spettanti al “relogista”, l’addetto alla manutenzione e al controllo dell’esatto funzionamento dell’orologio, ai contatti con Padova, città in cui si stava affermando un’importante tradizione orologiaia, per arrivare fino al meccanismo conservato all’interno della Casa del Trombetta. Quest’ultimo (vedi foto) è un orologio della ditta Solari di Pesariis (Udine), acquistato nel 1875 e ora in stato di abbandono: si auspica che questo rinnovato interesse riguardante l’orologio possa portare un suo restauro e valorizzazione.

(foto Leonardo Sernagiotto)

La ricerca ha poi confrontato gli orologi coevi di altri centri urbani (Bassano, Cittadella, Camposampiero, Asolo, Noale) con l’orologio di Castelfranco, il quale si contraddistingue per grandezza e complessità, essendo l’unico a possedere sia il lunario, sia il datario. Emerge dunque l’immagine di una città che ha sempre perseguito l’obiettivo di distinguersi anche per la ricchezza del proprio orologio, vero simbolo di orgoglio
cittadino.

Riguardo il progetto istriano, esso vede come partner co-finanziatori il Comune di Castelfranco, il Comune di Parenzo e la Comunità degli Italiani di Umago, impegnati collettivamente nel favorire le attività di ricerca storica e di valorizzazione turistica degli orologi da torre prodotti artigianalmente e installati nel corso del tempo nell’area istro-veneta, dalmata e montenegrina.

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